Il mondo greco-calabro, l'Area Grecanica, la Grecìa Salentina, le innumerevoli città greche, mete di innumerevoli viaggi, oggi piangono per la scomparsa di un altro suo figlio, di uno studioso, di un appassionato, di un fervente animatore, di un promotore e sostenitore della lingua e della cultura grèka che anche grazie a lui è riuscita a emergere da un oblio durato secoli riuscendo ad acquisire dignità e orgoglio.
Filippo Violi, che a soli 71 anni lascia un vuoto profondo alla cultura dei Greci di Calabria, è stato uno dei tanti amici grecofoni che mi hanno insegnato che una lingua è viva fino a quando anche uno solo la continua a parlare.
Ha insegnato il Grèko per anni e tutti noi gli siamo grati per aver contribuito a farcela amare.
Se oggi siamo in tanti a promuovere e a lottare per salvaguardare questo patrimonio linguistico è anche perchè i suoi studi storici e letterari hanno diffuso e appoggiato la tesi del glottologo tedesco Gherard Rohlfs che ha soggiornato cinquanta anni nella Calabria greca e che con i suoi scavi linguistici ha dato al Greco di Calabria una connotazione magno-greca. Questa tesi è stata abbracciata in pieno da Filippo Violi il quale in tutti i suoi scritti, nei tantissimi convegni organizzati e in tutti gli interventi registrati in Calabria, in Puglia, in Grecia l'ha confermata e ha lavorato in modo instancabile per approfondirla e diffonderla.
Siamo tutti vicini alla moglie Laura e al figlio Timothy.
In questo momento si trova tra i tanti amici grecofoni che lo hanno preceduto e che sicuramente gli hanno riservato un posto d'onore.
Che gli angeli lo accolgano.
Sìmero ja 'mmèna ène mìan àcari imèra iatì ènan fìlo den ène plèn mèsa emmà.
Kalò porpàtima, Pippo, àrte esù ìse mèsa tus ànghelu ce mèsa tus fìlu ti ejaìnai prìta stòn uranò.
---
Domenico Cuzzucoli