Kalòs ìrtete ston Jalò tu Vua - Benvenuti a Bova Marina
Se quello che interessa al turista è il sole, il mare, la cultura, la natura, Bova Marina (Jalò tu Vua in Greco di Calabria) grazie al suo clima temperato e gradevole, rappresenta una meta ideale e non solo nel periodo estivo.
A circa 40 km da Reggio Calabria, nell'estremo lembo meridionale della penisola, dove l'Aspromonte degrada perentoriamente al punto di "inabissarsi" nell'azzurro del mare Jonio, Bova Marina appare adagiata, quasi "distesa" su una delle più belle baie della costa jonica, "dominata" dal promontorio si San Giovanni D'Avalos, al cui orizzonte occidentale, oltremare, è possibile ammirare il vulcano Etna, la cui imponenza sembra annullare la distanza effettiva come si trattasse di un miraggio.
Ubicata alle porte del Parco Nazionale dell'Aspromonte, l'accogliente cittadina è insediata su un territorio che è un vero e proprio giacimento di risorse culturali; ricco di vestigia che testimoniano un percorso di civiltà di almeno 9.000 (novemila) anni...
Lungo il Corso Umberto I, spiccano alcune residenze in stile Liberty come la Villa Pugliatti e la Villa Malgeri, al cui interno è possibile ammirare il "giardino d'inverno".
D'interesse è la Fondazione greco-calabra (ex IRSSEC - Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri) e il Museo Laografico.
Di particolare pregio è la coltura del Bergamotto, agrume tipico di questo territorio, la cui essenza viene utilizzata dalle industrie profumiere di tutto il mondo.
Dal punto di vista naturalistico, interessante è la presenza delle tartarughe Caretta-Caretta, che scelgono spesso le cristalline acque e l'ampia spiaggia di San Pasquale, (frazione di Bova Marina) per nidificare; nel Mediterraneo gli ambienti di riproduzione sono ormai pochissimi, per cui la nidificazione - "massiccia" ed estremamente emozionante - che avviene soprattutto nelle baie fra Brancaleone e Bova Marina, è una vera rarità, costituendo, peraltro, il 66% dell'intera riproduzione nazionale delle tartarughe.
Non mancano le rarità botaniche come il "Ginepro Fenicio", per il quale questo fazzoletto di terra costituisce uno degli ultimi siti (del Mediterraneo) che vedono la sua crescita spontanea.
Da menzionare un S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) presso Capo San Giovanni D'Avalos (o "Rocca del Capo) e la presenza, nei pressi della foce del torrente Siderone, di un tratto di mare amatissimo dagli appassionati di Surf che, specie nella stagione calda, giungono numerosi da ogni parte d'Italia, attratti dal particolare moto ondoso.
Durante tutto l'anno è aperto ai visitatori, in località San Pasquale, nel luogo dove sorgeva la mitica Delia (o Deri), il Parco Archeologico "Archeoderi", comprendente, tra l'altro, un "gioiello" di inestimabile valore, la Sinagoga del IV secolo d.C., seconda per antichità in occidente dopo quella di Ostia (antica), con il suo pregevolissimo mosaico raffigurante i più importanti simboli ebraici: La Menorah (candelabro a sette bracci), il corno d'ariete, il cedro, il nodo di Salomone, ecc.; nell'Antiquarium sono poi esposti reperti ritrovati nel territorio bovese che "coprono" un lunghissimo arco di tempo risalente fino al Neolitico (VII Millennio a.C.).
A ridosso del Parco è ubicato il "Centro di Documentazione", una struttura polifunzionale comprendente una doppia sala espositiva, una saletta multimediale, un salone per convegni e una biblioteca con testi che riguardano la cultura locale e la storia dell'ebraismo.
Dal 1997, ogni anno, ad Agosto, nell'Area Grecanica, si tiene quello che è ormai diventato un imprescindibile punto di riferimento etno-turistico dell'intera provincia reggina: il Paleariza ("antica radice" in greco-calabro), un Festival etno-culturale-musicale che fa conoscere le peculiarità culturali dell'Area ellenofona. Esso dura circa tre settimane e si svolge in diversi centri dell'area; in ogni "tappa", i paesi interessati dal Festival, tra cui Bova Marina (Jalò tu Vua), cuore pulsante dell'Area Grecanica, e i loro abitanti offrono i propri prodotti eno-gastronomici, creando una rete di culture e tradizioni che ben si "affianca" ai sempre più seguiti concerti di musica etnica.
Oltre al bellissimo mare, a spiagge incontaminate e al rilevante patrimonio archeologico (oltre 70 siti nel territorio comunale), Bova Marina si pregia della presenza di parlanti di lingua greco-calabra, che , quì radicata fin dall'VIII secolo a.C., epoca magnogreca, è tuttora usata da un discreto numero di persone.
Jalò tu Vua è uno dei cinque comuni "storici" che costituiscono la cosiddetta "Isola Ellenofona" all'interno dell'Area Grecanica, che amministrativamente è composta da 16 comuni che da Reggio Calabria e Cardeto si "spalmano", da occidente a oriente, lungo la fascia jonica e pre-aspromontana fino a raggiungere il paese di Samo, delimitata dalla Provincia di Reggio Calabria ai sensi della legge 482/99 per la tutela delle Minoranze Linguistiche Storiche presenti nel territorio nazionale.
Significativo è il ruolo di Jalò tu Vua (Bova Marina) a difesa dell'identità e dell'eredità di matrice greca, grazie all'attività di numerose associazioni culturali presenti in loco. La cultura greca ha quì molto influenzato l'arte poetica e musicale, nonchè l'artigianato e la gastronomia, oltre ad averne "ossificato" il valore sacrale attribuito all'ospitalità dalla gente del posto, che affonda le sue antiche radici nella "filoxenìa" di omerica memoria.
Per le ragioni di cui sopra, i turisti - che possono trovare ospitalità nelle strutture alberghiere, nei villaggi turistici e nei numerosi "Bed & Breakfast" del luogo - non si meraviglino qualora dovessero essere accolti e salutati con un caloroso "Kalòs ìrtete ston Jalò tu Vua" (Benvenuti a Bova Marina), in quella antichissima lingua greca che potrebbe essere la "punta di diamante" nell'iter avviato dalla Regione Calabria che mira all'ambizioso obiettivo di iscrivere le Minoranze Linguistiche calabresi all'UNESCO, come Patrimonio dell'Umanità!