L’OBIETTIVO È IL LORO RIENTRO IN PATRIA
Per i dispersi della Seconda Guerra Mondiale, i dati dello Storico Verduci: “Mai più fantasmi per sempre”
Il Secondo Conflitto Mondiale, conclusosi ormai oltre settant’anni fa con le tristi conseguenze oggi note e raccontate nella manualistica scolastica, passato alla storia come “La Madre di tutte le Guerre”, evoca ancora oggi sensazioni e immagini di tristezza, di dolore, di desolazione e di disperazione.
Una “Madre di tutte le Guerre”, funesta che ha seminato morte e disperazione, mutando gli assetti sociali, politici, culturali e umani dell’intero mondo.
Eppure ancora ai giorni nostri, la Seconda Guerra Mondiale continua, in silenzio, a manifestare e a far sentire quel grido di dolore, di disperazione che proviene da lontano, dalle terre aride, fredde anzi a volte gelate di mezza Europa dove tanti militari furono inviati a combattere, strappati per sempre ai loro affetti, alle loro famiglie, alle loro madri e alla loro “Madre Italia”. Tante le acque di altrettanti mari solcati, tanti i porti girati, tante le montagne scalate e tante le speranze stroncate.
Una storia che sembra lontana, distante forse “mentalmente” da noi ma che invece è più vicina di quanto potrebbe sembrare! Distante geograficamente si! Ma non certo distante culturalmente e materialmente purtroppo, figlia di un grande e immenso dramma vissuto dall’Europa, dall’Italia, dalla Calabria, e ahimè da Lazzaro e da alcuni suoi figli che in un atto scellerato di guerra, hanno tristemente vissuto la disperazione della loro umanità e del loro essere giovani speranzosi in un domani, stroncato prematuramente dal gelo polare della steppa russa sulle rive del Don, dalla Campagna di Russia e dalla Campagna di Grecia. Giovani militati che hanno subito le pesanti sconfitte in Africa Settentrionale, che hanno partecipato alla nuova offensiva di Rommel e alla battaglia di El Alamein solo per citare alcune delle fasi più importanti e pericolose alle quali l’Italia con le sue truppe prese parte.
Lazzaro e il Comune di Motta San Giovanni hanno pagato il loro prezzo: tanti figli non hanno più fatto ritorno nella loro terra strappati per sempre ai loro affetti dal triste destino; tante madri hanno atteso invano “un giorno mai arrivato”, un’alba mai “spuntata”, tanti parenti, tanti familiari si pongono ancora oggi, dopo 75 anni, alcuni interrogativi ai quali nessuno potrà mai dare una risposta!
Eppure ancora oggi alcune di quelli terre lontane testimoniano in modo diretto la presenza, forte e viva, dei nostri militari, di tanti giovani che lì sono rimasti per sempre, morti durante un combattimento o peggio ancora morti di stenti, alcuni prigionieri nei lager nazisti ma sempre con il pensiero e con il cuore rivolto alla loro terra, con l’immagine, conservata per sempre nei loro occhi e nelle loro menti, di tutti quei luoghi che li avevano cullati e che attendono invano un loro ritorno.
Dopo uno studio attento, dopo l’analisi di tanti documenti, di tanti registri, dopo la consultazione di tanti fogli matricolari, dopo la ricerca in tanti archivi e dopo la visione e lo studio di tanti “documenti personali” forniti da tante famiglie, grazie al prezioso, insostituibile e attento contributo fornito dalla Dott.ssa Angela Diano e da Santina Capua, oggi siamo in grado di dare un nome e una localizzazione relativa alla sepoltura di quattro nostri compaesani, vittime inermi di un triste destino che ha segnato la loro giovane vita, stroncandoli definitivamente alla loro umanità, alla loro dignità di uomini liberi e fieri di essere italiani.
CREA CANDELORO, NATO L’11 APRILE 1910 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) - DECEDUTO AD ASBACH/WESTERWALD (RENANIA-PALATINATO) NEL MARZO 1945 - SEPOLTO A FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO H - FILA 5 - TOMBA 4.
SCAGLIOLA FRANCESCO, NATO IL 23 NOVEMBRE 1921 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) - DECEDUTO IL 7 MARZO 1944 - SEPOLTO AD AMBURGO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO 2 - FILA O - TOMBA 13.
TRIOLO SAVERIO, NATO L’11 APRILE 1914 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) - DECEDUTO A KLEIN BÜLTEN (BASSA SASSONIA) IL 17 MARZO 1944 - SEPOLTO AD AMBURGO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO 1 - FILA S - TOMBA 32.
VERDUCI ANTONINO, NATO IL 24 OTTOBRE 1918 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) - DECEDUTO IL 15 GENNAIO 1944 - SEPOLTO A FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO E - FILA 7 - TOMBA 17.
Le ricerche ovviamente continuano; stiamo valutando altre situazioni con altri nominativi, abbiamo avviato delle richieste al Ministero della Difesa per avere il maggior numero di notizie possibili su altri nostri compaesani.
Chiedo ancora l’aiuto di tutta la comunità anche in merito a questi nominativi individuati e ormai localizzati, a collaborare poiché ci siamo attivati, grazie anche all’appoggio e alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Motta San Giovanni nella persona dell’Assessore Enza Mallamaci che segue da vicino l‘evolversi delle vicende, per avviare tutte le procedure per un rientro dei resti mortali di questi nostri poveri sventurati compaesani, affinché non restino “fantasmi per sempre”.